Sono molto stanca emotivamente, sembro forte ma in realtà la faccia tosta, il pelo sullo stomaco che ha la gente, l'egoismo di alcune persone mi destabilizzano sempre.
Non sa bene da che parte cominciare.
Premetto che la colpa è un po' anche mia, ma errori fatti in buona fede.
una scuola mi contatta per fare 2 laboratori: io do la mia disponibilità, scrivo i progetti, scelgo le letture da far fare, scrivo anche i copioni, cosa che in realtà di solito faccio cono i ragazzi, ma qui mi viene chiesto di farlo prima. Mi si dice che in realtà dovrei partecipare a un bando ma che di sicuro vincerò. Intanto salta fuori tutta quella storia delle biblioteche e allora io cerco un'attrice valida per eventualmente fare il mio lavoro per non lasciare nei guai la scuola. Poi sfuma la questione biblioteca e io informo l'attrice che non potrà farli al posto mio ma comunque di partecipare al bando che non si sa mai (qui sta l'errore non avrei dovuto dirglielo). Intanto in un'altra scuola mi cancellano 2 laboratori per mancanza di fondi e così i lavori diminuiscono notevolmente.
L'attrice partecipa al bando ma chiede una cifra inferiore alla mia, pur sapendo qual era il mio prezzo. Questa cosa manda in crisi la scuola, ricevo di continuo telefonata dalla prof che mi dici perchè cavolo ho coinvolto la tipa, che mi vuole fregare perchè ha chiesto meno di me, adesso loro sono in difficoltà. (nel bando non c'è scritto che vince chi chiede meno, c'è scritto che l'assegnazione è fatta ad insindacabile giudizio della commissione) il progetto l'ho scritto io, quindi dico all'insegnante che il criterio è che il mio progetto è più rispondente al bando. L'attrice in questione mi dice che se anche dovesse vincere lei rifiuterebbe perchè sa che ci ho già lavorato sopra, quindi spetta di diritto a me.
Non vi dico le paranoie di sti giorni, un po' penso che l'ha fatto apposta, un po' penso che invece non ci ha proprio pensato perchè credeva che la scuola scegliesse me a prescindere dai costi (anch'io lo pensavo, la differenza tra me e lei sul totale è di 100 euro).
Lunedì responso: hanno deciso di assegnare un laboratorio a me ed uno a lei, motivo? boh solo dopo la prof mi ha confessato che avevano paura che quell'attrice facesse riscorso, quindi l'hanno voluta tenere buona.
A me girano le palle in una maniera allucinate, e mi viene voglia di mandare tutti a quel paese. L'attrice mi chiama e mi dice che se a me non fa niente lei preferisce non rifiutare il laboratorio, io le dico che a me fa, ma che certo non posso obbligarla a rifiutare, quindi facesse quello che vuole, lei mi dice ma me l'hai detto tu di partecipare (lo so che sono io la scema), io le dico che non pensavo che chiedesse meno di me. Insomma tutto così: non vuole rifiutare. Dopo un'ora da questo casino mi chiama la cooperativa delle biblioteche e mi chiede se sono disponibile a lavorare da settimana prossima in una biblioteca che non è tanto vicina, non sono tante ore, ma poi se ci sarà la possibilità mi sposteranno più vicino.
Ovviamente lo leggo come un segno del destino ed accetto, decisa a mandare a quel paese tutti i laboratori e sto lavoro del cavolo, che mi farà stare di più con lo gnomo, che mi darà tanto tempo libero ma anche tante paranoie. Quindi accetto felice.
Chiamo la prof per dirle che rifiuto il laboratorio, lei s'incazza come una iena, mi insulta dicendo che sono infantile, poco professionale, che non si molla così all'ultimo minuto, che domani avrei dovuto iniziare (non si può fare un bando che scade il venerdì, il lunedì ti danno i risultati e il martedì devi iniziare? non mi sembra umano)
Mi dice che sono segnata che non lavorerò mai più con loro e con tutto il comune di bergamo (addirittura e chi è lei il sindaco, ma anche se fosse... manco avessi rubato... ho rifiutato un bando, non ho neanche firmato un contratto!)
Che secondo lei è una ripicca, che mi hanno fatto vincere questo progetto per farmi un favore (ma chi gliela chiesto? e poi il progetto l'ho scritto io, l'ho strutturato io a gratis fra l'altro)
Cerco di spiegarle che tra un lavoro da due mesi e uno di due anni preferisco l'ultimo, e lei si incazza ancora di più (gli statali non hanno proprio idea di cosa voglia dire essere precari e non lavorare per 4 mesi di fila)
Continua a insultarmi: se ti prendi un impegno devi portarlo a termine (un impegno verbale, e anche loro si erano impegnati verbalmente a darmi più lavoro, ed invece)
Insomma è finita spero... da lunedì inizio in biblioteca e ne sono molto felice, torno a lavorare con la cooperativa che se anche per due anni ho rifiutato ogni incarico a continuato a cerarmi, a tenermi in considerazione, ha aspettato che io fossi pronta, che mi ha dato una mano sulle pratiche della maternità, che quando sarei dovuta rientrare, e una settimana prima li ho avvisati che non me la sentivo di lasciare il bambino ancora piccolo tutte quelle ore tra nido e nonni, hanno capito e hanno aspettato.
Insomma non sono proprio tutti individualisti, c'è anche in giro chi guarda oltre di sè, chi ti considera una persona e non uno strumento di lavoro, non una macchina. Nella scuola che dovrebbe esserci più umanità alle volte manca.
In pratica all'attrice sono andati tutti i laboratori e quindi la scuola non è rimasta scoperta, la prof deve fare solo lo sforzo di spiegare a questa cosa deve fare e riprogrammare un calendario non mi sembra la fine del mondo poi...
Oggi mi sento meglio e anche scrivere questo post che mi permette di mettere i fatti in fila e mi aiuta ad analizzarli direi che mi fa stare meglio.
6 commenti:
... fai bene a sfogarti: mettere nero su bianco è sempre una cosa positiva.
Da parte mia ti dico solo:
"non sono proprio tutti individualisti, c'è anche in giro chi guarda oltre di sè, chi ti considera una persona e non uno strumento di lavoro, non una macchina"
Sono le tue parole e penso che sia il modo giusto di guardare il mondo... non è facile ma io, per quanto è possibile, cerco sempre di evitare la parte individualista e mi concentro al massimo su chi guarda lontano, oltre se stesso e oltre le macchine da lavoro...
Anche perché - visto che il lavoro occupa gran parte della nostra vita - bisogna farcelo piacere, no?
;-))
un abbraccio, polepole
grazie polepole...
Il destino... forse doveva andare così fin dall'inizio. Certo è fastidioso dopo tutto il lavoro che hai fatto per preparare i progetti e poi il nervoso e la tensione di non sapere se si lavorerà o meno (ti capisco!).Hai iniziato in biblioteca? Come procede? Sei felice? Un abbraccio.
periodaccio sul serio....
senti magrissima consolazione...
c'è un premio per te nel mio blog
@simona si forse il destino. Non ancora iniziato, oggi vado per il passaggio di consegne e non vedo l'ora, ho voglia di tornare ad essere bibliotecaria...
@beba grazie per il premio :)
di merda è pieno il mondo, mi vien da dire in poesia.
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