Io abito a Bergamo e la biblioteca in cui ho fatto la lettura era in un posto lontanissimo, sul lago di Iseo ma dalla parte di Brescia, quindi quasi un'ora e mezza di macchina in posti in cui non ero mai stata, ho fatto delle gallerie lunghissime, anche un po' angoscianti e poi quando ho visto finalmente l'indicazione del paese in cui dovevo arrivare, e sembra
va ormai fatta, mi sono imbattuta in una quarto d'ora di curve e tornanti, al di là del fatto che sono una schiappa nel guidare ce l'ho fatta e devo dire che il paesaggio era veramente spettacolare, molto ma molto suggestivo.
immagine reperita dal sito il reporter raccontare oltre il confine
Arrivo quindi in questo minuscolo paesino dove sembra che le macchine non esistano
dove si respira un'aria veramente pulita e sana.
L'unico neo non ho trovato neanche un bar in cui fare colazione, uff!!!
avevo proprio bisogno di un caffè e di un cornetto.
Comunque arrivo in questa piccola biblioteca, mi aspettano dei bambini molto
vispi e interessati.
Faccio la mia narrazione con l'ausilio del KAMISHIBAI che avevo scoperto
grazie a un post di Claudia della Casa nella Prateria.
Mentre racconto le storie che arrivano da altre culture faccio vedere ai bambini
i disegni di queste sotrie attraverso il KAMISHIBAI,i bambini rimangono rapiti e affascinati.
Per la narrazione ho usato una storia cinese esattamente La cenerentola cinese,
forse addirittura la prima cenerentola esistita nei racconti.
Poi siamo passati in Africa esattamente in Nigeria con una storia ambientata
nel mondo animale LA TARTARUGA INGRATA, devo dire che la durezza e la crudeltà
della tartaruga ha colpito molto i bambini, qualcuno ha manifestato anche paura.
La terza storia arrivava dal Perù, Il SALE E LO ZUCCHERO, una storia molto interessante
perchè la protagonista è una bambina, una femmina ed è lei che affronta le avventure
che di solito nelle storie europee sono affrontate sempre dai maschi.
Questo l'hanno notato anche i bambini.
L'ultima storia invece è una storia molto divertente dell'Albania
LA VECCHIA CHE INGANNO' LA MORTE, molto sagace e ironica.
La narrazione si è quindi conclusa con un po' di risate.
Ma l'incontro non è finito, alla narrazione è seguito il laboratorio
di costruzione di un burattino multiculturale.
In Perù i bambini giocano con dei burattini da dita di lana,
molto belli che vendono anche in italia attraverso il circuito del commercio equo,
non potevo chiedere ai bambini di mettersi a cucire così ho fatto costruire dei burattini da dita
in carotncino che raffiguravano degli animali.
Ne avevo preparato egli esempi a casa che hanno
hanno subito affascinato anche lo gnomo e quindi un paio sono finiti tra i suoi burattini.
Quando faccio queste narrazioni e mi capita d'incontrare gruppi di bambini così interessati e coinvolti,
con tanta voglia di sentire le storie, di fare domande mi sembra proprio
che il mio lavoro serva a qualcosa.
Mi rendo conto che i bambini aspettano soltanto che qualcuno legga per loro e
se è un adulto a farlo ciò li in voglia a diventare lettori loro stessi...
non smettiamo di leggere ai nostri bambini
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